Legge Fondamentale della Calorimetria
Il calore Q di un corpo è legato alle variazioni di temperatura. Fornendo calore ad un corpo, la sua temperatura aumenta: ma di quanto aumenta?
La risposta è fornita dalla legge fondamentale della Calorimetria:
Q = c · m · ∆T
dove:
Q è il calore assorbito o ceduto dal corpo
m è la sua massa
∆T è la variazione di temperatura
c è il calore specifico.
Segno da attribuire a Q
Se ∆T > 0, cioè se la temperatura finale raggiunta dal corpo è maggiore della sua temperatura iniziale, allora Q > 0 cioè il corpo acquista calore.
Al contrario se ∆T < 0, cioè se la temperatura finale raggiunta dal corpo è minore della sua temperatura iniziale, allora Q < 0 cioè il corpo cede calore.
Quindi quando il corpo cede calore il segno di Q è negativo, al contrario è positivo quando il corpo acquista calore.
Unità di Misura del Calore
L’unità di misura del calore, essendo esso una forma di energia, è il Joule (J).
Ancora diffusa, come unità di misura del calore, è la caloria: la caloria è la quantità di calore necessaria per innalzare la temperatura di un grammo di acqua distillata da 14,5 a 15,5 °C.
La relazione tra le due unità di misura del calore è la seguente:
1 cal = 4,186 J o 1 kcal = 4186 J
Calore Specifico
Scriviamo la formula inversa per determinare il calore specifico c:
c = Q / (m · ∆T)
Il calore specifico c è la quantità di calore da fornire ad un corpo avente massa di 1 kg per aumentare la sua temperatura di 1 K.
Nel Sistema internazionale, l’unità di misura del calore specifico è il J/(K·kg), anche se si usa molto la kcal/(kg·°C).